Orologio

domenica 12 ottobre 2014

Quando la poesia è musica

Il secondo, ed ultimo incontro del professor Verdecchia Giuseppe, di “Parola, poesia e musica” si è svolto nella sala consiliare, venerdì 10 ottobre . L’argomento proposto è stato il VII Canto dell’inferno dantesco, la trattazione dell’argomento per far capire che la musicalità delle parole può rendere un messaggio eterno e come la musica a volte sia più importante delle parole.


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Questo Canto, spiegato, in una maniera unica e personale, è di una bellezza sconvolgente ma nel contempo è di difficile comprensione ed ha richiesto sette anni di studi per trovare al suo interno ciò che emoziona. 

Per illustrare meglio il Canto e rendere la serata meno pesante il commento del brano è stato intervallato da momenti  musicali e dalla visione di una scena del film: “Miracolo a Milano” in cui due protagonisti negoziavano la compravendita di un terreno emettendo delle parole che alla fine si tramutavano in suoni per similitudine come quello che accadeva nel VII Canto in cui gli avari e prodighi erano condannati a spingere dei grossi massi e quando si scontravano si insultavano tra loro con parole senza senso.


Dante li accomuna nel V cerchio dell’inferno perché entrambe commettono un peccato gravissimo: il piacere dell’avere e il piacere del dare sta ad indicare un attaccamento più alle cose che alle relazioni umane. Dopo la lettura e spiegazione del Canto il professor Verdecchia ha evidenziato come il suono è sempre più importante del significato. 

Al termine è stata proiettata sullo schermo la declamazione, emozionante, eseguita da Vittorio Gassman, brillante esecuzione di livello irraggiungibile dove l’attore è riuscito a fondere il significato col suono.  

Un incontro didattico formativo durante il quale i presenti hanno potuto riscoprire come in questo VII Canto Dante, oltre alla musicalità sia riuscito a coniugare una serie di parole, a volte senza rima, in un testo che ancora oggi è considerato un’opera d’arte della letteratura italiana. 

Un grazie al professor Verdecchia e agli organizzatori per questa brillante idea all’insegna della cultura. 

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